Master Mind Professional intervista su questo argomento l'architetto Silvia Giannini, fondatrice dello Studio Silvia Giannini
Silvia cosa ne pensi di questo argomento?
È un bellissimo tema perché come sapete la nostra prima occupazione nello Studio è proprio il benessere.
Per me l'armonia nello Studio, la condivisione degli obiettivi e lo stare bene insieme sono fondamentali.
Tanto è vero che quando faccio i colloqui a chi vorrebbe entrare a lavorare con noi, spesso dico che una persona particolarmente brava, se per emergere deve rovinare l’equilibrio che è in Studio, può andare altrove.
Penso che se ognuno lavora per conto proprio, non è uno Studio ma è semplicemente in un gruppo di persone che condivide uno spazio di lavoro.
Silvia ci spieghi esattamente chi sei e di cosa ti occupi principalmente?
Ho avuto un percorso professionale, a mio avviso, molto fortunato: nel mio primo giorno di lavoro, in un periodo ancora dove il benessere non esisteva come aspetto dell’architettura e dell’interior design, mi hanno dato come incarico un progetto riguardante delle terme. Ovviamente le terme erano molto diverse da quelle che sono ora, si trattava di un termalismo classico, pseudo-medicale: è stata la mia prima esperienza, ed è stata sorprendente.
Nella mia ingenuità del primo giorno di lavoro pensavo che le terme fossero come un monumento, quindi qualcosa di intoccabile, che non si può trasformare; ho imparato invece che è un settore dalle grandissime opportunità.
Da allora ho puntato a specializzarmi, ed oggi ho ormai più di 25 anni di esperienza nel benessere che è diventato un focus della nostra attività e mi ha dato l'opportunità di diventare una figura di riferimento. Spesso tengo convegni, lezioni e master, fra cui quello in benessere del PoliDesign di Milano.
Lo Studio si occupa anche di ricettività: hotel, appartamenti per turismo, bed and breakfast.
Silvia tu che sei esperta nel progettare zone di benessere per le persone, che importanza dai al creare benessere anche nel tuo studio professionale?
Il benessere secondo me si crea in tanti modi. Ovviamente c’è una gerarchia all’interno dello Studio, ma non è una gerarchia impositiva, semplicemente viene definito chi fa che cosa.
È fondamentale avere l’apertura verso l’altro, condividere gli obiettivi, e confrontarsi per arricchirsi nei reciproci contributi.
Ci sono delle strategie specifiche che adotti per valorizzare il benessere all’interno del tuo Studio?
Credo nell’importanza di valorizzare le persone. È importante essere presente ed il punto di riferimento del cliente, ma presentarsi con un team di lavoro, è un valore aggiunto.
Il collaboratore per me non è qualcuno che sparisce dietro la tua figura, ma condivide con te percorsi ed obiettivi; dare alle persone valore, autonomia e spazio alla creatività.
A volte lascio che vadano anche oltre, che progettino, che possano anche sbagliare, perché comunque anche questo fa parte della crescita: in questo modo, negli anni siamo potuti crescere.
Penso sia fondamentale confrontarsi con chiarezza e condividere i pensieri, altrimenti poi si creano attriti.
Nel nostro lavoro, come penso in tanti altri settori, il fattore umano è fondamentale.
Da un leader di Studio, secondo te i collaboratori cosa si aspettano?
I collaboratori da un leader si aspettano di essere coordinati, di avere il loro spazio, di essere gratificati, coinvolti e di sentirsi protagonisti.
Quali sono le richieste che ti fa generalmente un cliente che si rivolge a te per vivere il benessere?
Chi sceglie nel settore benessere una figura come la mia, si aspetta un alto livello di professionalità essendo un ambito molto complesso e articolato. Non si tratta infatti di occuparsi soltanto di design, luci, colori, accostamenti e materiali, ma anche di saper orientare un progetto nella distribuzione interna, nelle scelte economiche, nel controllo del budget, nella valorizzazione della parte tecnologica.
Può succedere che realizzi una bellissima SPA da un punto di vista estetico, ma che non risulti funzionale o sbilanciata in termini di business.
Credo che il cliente che viene da noi si aspetti un progetto che calzi dal punto di vista strategico, economico e che corrisponda alle sue esigenze.
Credi che il cliente scelga solo te come professionista o compri anche la tua organizzazione?
Inizialmente scelgono me che sono il “front office”.
Per il cliente sapere che mi avvalgo di un gruppo di lavoro organizzato è senz’altro un valore aggiunto.
Perché se la struttura è ben formata e coesa, nel caso di difficoltà da parte di uno dei collaboratori, il gruppo risponde garantendo continuità allo sviluppo del progetto. E questo è una grande tutela per il cliente.
Nel mio caso ho iniziato lavorando da sola e per un lungo periodo pensavo che fosse la cosa migliore. Solo col tempo ho capito che non è così. Oggi ritengo che se traferisci ai tuoi collaboratori competenze e esperienze, i risultati professionali che ottieni sono superiori a quelli che puoi ottenere come singolo professionista.